L’innovazione si nutre di invenzioni, alcune dirompenti e molte invece incrementali.
Negli ultimi anni stiamo osservando la maturazione di alcuni settori che si erano presentati come promettenti già qualche anno fa, ma che invece hanno raggiunto il mercato con soluzioni concretamente utili solo oggi.
Si tratta di aree che derivano dall’esplosione dei mercati del digitale e delle telecomunicazioni, che oggi vivono una nuova primavera nella quale si osserva un’accelerazione inattesa. È proprio la velocità di crescita a caratterizzare le cosiddette Exponential Technologies: innanzitutto AI, blockchain, IoT e AR. Tale crescita si sta realizzando in maniera prorompente riscrivendo la storia e il presente delle industrie, quali:media, telecomunicazioni, sanità e gestione dei patrimoni.
Non a caso il fondo d’investimento tecnologico Vision Fund, collegato a SoftBank, si è materializzato circa due anni fa e dedicato appunto a spingere l’acceleratore sulle Exponential Technologies, in pochi mesi ha raggiunto il suo target prossimo a 100 miliardi di dollari diventando così il più grande fondo d’investimento tecnologico mai esistito nella storia. Da sottolineare il vincolo contrattuale a distribuire utili pari a 20 miliardi di dollari all’anno per i prossimi 5 anni ai suoi investitori.
Nel 2018 agli inventori di IBM sono stati concessi 9.100 brevetti, un record che si aggiunge al 26° anno in testa per brevetti concessi negli USA ad IBM e che permette di superare il traguardo di 110.000 brevetti posseduti. Circa la metà dei brevetti concessi a IBM nel 2018 costituiscono importanti passi avanti in Exponential Technologies ed in particolare in AI, cloud computing, cybersecurity, blockchain e quantum computing.
Nella stratificazione di questa economia in forte espansione giocano un ruolo fondamentale le imprese di tutte le dimensioni, comprese le PMI. L’accesso a risorse computazionali importanti per AI è ormai disponibile anche fuori dai confini delle grandi corporation, mentre il settore blockchain si avvantaggia anche di una rilevante componente open-source che ne ha accelerato lo sviluppo iniziale, senza rilevanti barriere d’ingresso.
L’IP Management nell’era digitale
L’IP Management, ed in particolare i servizi relativi ai brevetti sono essenziali affinché un’azienda dell’ industria digitale, consolidata o startup che sia, possa ambire seriamente ad investimenti da partner/Venture Capital e a muoversi adeguatamente verso M&A. L’investitore ha assoluto bisogno di sapere se l’invenzione alla base dell’attività imprenditoriale nella quale intende investire, sia solida dal punto di vista legale e non presenti particolari rischi di contenzioso da parte di imprese concorrenti. In maniera analoga i Venture Capital e gli stessi investitori istituzionali necessitano di servizi di valutazione degli asset IP delle società clienti che ambiscano ad investimenti.
Nell’ecosistema delle app per smartphone gioca oggi un ruolo fondamentale quella competenza specialistica sui brevetti cd. software-related, in considerazione del globale divieto formale di brevettazzione del software. Gli stessi brevetti per invenzioni in ambito AI e blockchain rientrano in buona parte nella più ampia famiglia dei brevetti cd. software-related, quando non sono addirittura relativi a business methods. Ricordiamo che anche per i business methods, come per il software, esiste un formale divieto di brevettabilità. Ciò necessita di solito di una modalità di lavoro di redazione della domanda di brevetto che tenga conto delle differenti predisposizioni dello specifico ufficio brevetti, di solito l’europeo EPO, lo statunitense USPTO o il cinese CNIPO/SIPA, circa la concessione di brevetti software-related e quindi anche relativi a AI e blockchain.
Le Exponential Technologies rappresentano il settore nel quale si sta oggi concentrando buona parte degli investimenti nel digitale, compreso quel Vision Fund di cui abbiamo accennato sopra, e buona parte dell’attenzione della finanza internazionale, vedi l’area ancora giovane ma già grandemente capitalizzata delle criptovalute (oggi circa 500 miliardi di USD) e del fintech nella quale anche la finanza tradizionale nazionale deve investire per cercare di contrastare l’esuberanza nella finanza di quasi tutte le FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix and Google).
L’Italia rappresenta una nicchia del mercato globale delle Exponential Technologies che può solo crescere e che, come per il resto dell’industria digitale, necessita di specifici servizi di IP management, essenziali alla sua crescita.
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