Si parla per la prima volta in maniera caratterizzante di un “Piano d'azione per finanziare la crescita sostenibile e” di Finanza Sostenibile nella Comunicazione della Commissione Europea dell’ 8 Marzo 2018, in cui si afferma la necessarietà di una visione globale ai fini di una strategia finanziaria sostenibile per l’UE, ciò in sostegno all’attuazione dell’Accordo di Parigi 2015 sui cambiamenti climatici.
Dal documento emerge che la finanza sostenibile consta di due imperativi:
Le stime della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) evidenziano la mancanza di chiarezza in merito a quanto costituisca un investimento sostenibile. Lo stimolo ed il finanziamento delle infrastrutture sociali necessarie ad affrontare le questioni di ineguaglianza e di inclusività, rappresenta una priorità.
Il Sustainable Finance Action Plan delinea quindi la strategia e le misure per un sistema finanziario che promuova uno sviluppo fondato non solo sul punto economico ed ambientale ma anche sociale.
Il Piano di Azione, che coinvolge l’EBA (European Banking Authority), esplicita decise azioni da intraprendere a livello europeo per:
Tutto questo significa introdurre nuove metriche di valutazione delle priorità di investimento e prestito e nuove forme di accesso al credito bancario per le Imprese!
Perché le Banche e gli investitori in genere hanno oggi l’opportunità, ma anche l’obbligo, di migliorare i fattori di sostenibilità nelle loro decisioni di investimento, rafforzando gli obblighi di informativa.
La Commissione Europea ha conferito all'EBA il mandato ad elaborare standard per valutare i "rischi fisici" ed i "rischi di transizione" delle Imprese che gli istituti di credito dovranno considerare al fine di valutare le esposizioni creditizie.
L'integrazione della sostenibilità nei rating assegnati e la presenza della stessa nelle analisi di mercato, per questo motivo, diviene il fattore chiave di successo di una richiesta di accesso al credito per l’Impresa!
Il rischio più rilevante per un’impresa è rappresentato dai rischi di transizione.
Trattasi di un particolare rischio legato alla potenziale e probabile perdita finanziaria in cui può incorrere un'Impresa a seguito del processo di “aggiustamento” nella normativa, o nella prassi, verso un’economia più sostenibile.
Una perdita finanziaria può essere sottovalutata, in questo contesto, per il raggiungimento di un fine comunitario più ampio.
Pensiamo ad esempio alla transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, c.d. transizione verde, che potrebbe minacciare oggi parte del settore automotive, e pensiamo inoltre alla “transizione sociale” dovuta ad un mondo socio-politicamente poco stabile, che potrebbe minacciare oggi parte del settore manufatturiero alimentare per gli approvvigionamenti di derrate e/o dell’energia per la disponibilità di gas naturale e combustibili per la trazione.
Tutto questo introduce cambiamenti nei mercati e impatta in un contesto di scarsi margini di reddito, direttamente o indirettamente, sulla capacità e sulla velocità di reazione dell’Impresa rappresentando di fatto un rischio di credito impellente!
Le Azioni proposte dal Sustainable Finance Action Plan sono state delineate per sollecitare le Banche e gli Investitori in genere ad introdurre nei propri sistemi di valutazione e rating gli aspetti ESG.
Le Azioni più rilevanti, in termini di rating per le Imprese, sono rappresentate da:
Tutto questo porta con sé la necessità di individuare gli argomenti da rendicontare e gli obiettivi da intraprendere affinché sia comunicata efficacemente la capacità e la velocità di reazione dell’Impresa, al fine di mitigare il rischio di credito!
Iniziare un cammino di Sostenibilità rappresenta un percorso non banale e non scontato.
Il principale rischio è sottovalutare il cambiamento in atto e pensare di poter dedicare risorse interne scarse in termini di tempo o, peggio ancora, risorse non adeguatamente preparate.
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