La parità di genere è soprattutto un traguardo di civiltà. Come obiettivo a se stante rispetto alla più ampia tematica della riduzione delle disuguaglianze e dell’inclusione di tutte le diversità siano esse di sesso ma anche di credo religioso, di cultura, di lingua, ecc., la parità di genere rientra tra i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’agenda ONU per il 2030 (SDGs n.5) ed è anche presente tra le 6 missioni del nostro PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
L’Italia in particolare, secondo il rapporto sulla parità di genere del World Economic Forum del 2021, si posiziona al 63°posto (su 156 Paesi) e, se restringiamo l’attenzione alla sola componente economica (le altre 3 dimensioni considerate sono l’istruzione, la salute e la politica) al 114° posto.
Per colmare questo evidente divario di genere che si caratterizza soprattutto, ma non solo, per il basso tasso di occupazione femminile e per i più bassi salari lordi medi delle donne verso gli uomini, l’art. 46-bis del decreto legislativo n. 198/2006, introdotto dalla legge n. 162/2021, istituisce la certificazione di parità di genere. Con tale norma, il legislatore ha voluto contribuire ad attuare la missione del PNRR, introducendo uno strumento che consente ai datori di lavoro che attuino azioni per ridurre il gap di genere di accedere ad un sistema di premialità.
Secondo il PNRR, infatti, la creazione di un sistema di certificazione della parità di genere garantirà:
Molteplici sono i vantaggi collegati alla certificazione di parità:
-Economici ( sgravio contributivo dell’1% annuo fino ad un massimo di 50.000€; punteggio premiale nella partecipazione a gare ed appalti di interesse pubblico ed ai fini della concessione di aiuti e finanziamenti pubblici nazionali ed europei, migliori tassi di interesse per finanziamenti bancari, eventuali ulteriori vantaggi e contributi previsti localmente, ecc.)
-Interni all’Organizzazione collegati ad un miglioramento della cultura aziendale (maggiore equità nella gestione delle risorse, talent retention, incremento dei livelli motivazionali, sviluppo di pensiero laterale, ecc.)
-Esterni all’Organizzazione nei confronti di clienti e consumatori (miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale, possibile incidenza sul bilancio di sostenibilità aziendale, talent attraction, ecc.).
Il conseguimento della certificazione di parità avviene attraverso la valutazione da parte di un ente certificatore accreditato di un set di indicatori qualitativi e quantitativi (KPI -Key Performance Indicator) a ciascuno dei quali è assegnato un punteggio.
Questi indicatori sono distribuiti in 6 aree di valutazione attinenti alle differenti variabili che possono contraddistinguere un’organizzazione inclusiva e rispettosa della parità di genere:
-Cultura e strategia- Area volta a misurare che i principi e gli obiettivi di inclusione, parità di genere e attenzione alla gender diversity dell'organizzazione siano coerenti con la sua visione, le finalità e i valori che caratterizzano l’ambiente di lavoro.
-Governance- Area volta a misurare il grado di maturità del modello di governance dell’organizzazione volto a definire gli adeguati presidi organizzativi e la presenza del genere di minoranza negli organi di indirizzo e controllo dell’organizzazione nonché la presenza di processi volti a identificare e porre rimedio a qualsiasi evento di non inclusione.
-Processi HR- Area volta a misurare il grado di maturità dei principali processi in ambito HR, relativi ai diversi stadi che caratterizzano il ciclo di vita di una risorsa nell’organizzazione e che si dovrebbero basare su principi di inclusione e rispetto delle diversità.
-Opportunità di crescita ed inclusione delle donne in azienda- Area volta a misurare il grado di maturità delle organizzazioni in relazione all’accesso neutrale dei generi ai percorsi di carriera e di crescita interni.
-Equità remunerativa per genere- Area volta a misurare il grado di maturità delle organizzazioni in relazione al differenziale retributivo in logica di total reward comprendente quindi anche compensi non monetari quali sistemi di welfare e well-being.
-Tutela della genitorialità e conciliazione vita – lavoro- Area volta a misurare il grado di maturità delle organizzazioni in relazione alla presenza di politiche a sostegno della genitorialità nelle diverse forme e l’adozione di procedure che facilitino e supportino la presenza anche di donne con figli e figlie in età prescolare.
Ciascuna area contribuisce con un peso % alla misurazione del livello di maturità dell’Azienda ed al conseguimento – e successivo mantenimento- della certificazione, ottenibile con un punteggio minimo di 60/100.
Il percorso suggerito per approcciare la certificazione per la parità di genere consta di più fasi e parte da un’analisi dell’esistente per misurare il livello di maturità dell’organizzazione.
La fase successiva consiste nel definire un piano di miglioramento per implementare azioni che consentano di ottenere un punteggio valido ai fini della certificazione. In questa fase sarà opportuno definire un Sistema di Gestione per la parità di genere creando un Comitato Guida, che coinvolga i vertici dell’organizzazione, redigendo una politica per la parità di genere, implementando un Piano Strategico, rivedendo i processi e le politiche HR, ecc.
Queste attività documentali andranno accompagnate da azioni concrete che possano incidere sui KPI quantitativi ( es. numero di donne presenti nell’organizzazione, equità retributiva, accesso ai percorsi di sviluppo, ecc.) e da un piano di formazione sul sistema di gestione per la parità di genere.
La fase successiva consisterà in un audit interno di verifica dei progressi ottenuti e propedeutico all’audit per l’ottenimento della certificazione da parte di un ente certificatore esterno accreditato.
Ottenuta la certificazione il sistema va manutenuto e rivisto monitorandone progressi ed opportunità e gestendo eventuali non conformità e/o osservazioni riscontrate nel corso dell’audit.
La certificazione infatti va rinnovata ogni 3 anni, nel corso dei quali l’organizzazione si impegna a perseguire un piano di miglioramento che sarà monitorato annualmente dall’ente certificatore attraverso apposite visite di sorveglianza.
Info:
Inserisci la tua email
Affiancare le imprese, enti ed istituzioni in tutti gli aspetti di natura strategica ed operativa attraverso la "mobilitazione integrata" (CROSS) di competenze ed esperienze (HUB) in risposta alle specifiche esigenze aziendali.
CONTACT INFO
SEDE LEGALE
Via dei Mille, 47
80121 - Napoli
SEDE OPERATIVA
Via Morgantini, 3
80134 - Napoli
Via Bruno Buozzi 59
00197 Roma
P.IVA: 08060921213
info@crosshub.it
crosshub@b2bpec.it
Tel 345 142 09 5