In termini di rilevanza finanziaria, gli European Sustainability Reporting Standards (ESRS) prescrivono alle Azienda di fornire informazioni aggiuntive sulla materialità dell’impatto, rilevanti anche per Utenti rappresentati da Investitori e Sistema Bancario.
In tema di Standards Europei di rendicontazione vi sono due concetti che stanno diventando sempre più importanti per la pianificazione e la rendicontazione del Bilancio di Sostenibilità:
La tassonomia UE, il sistema di classificazione che determina se un'attività economica può essere considerata sostenibile dal punto di vista ambientale, rappresenta uno degli strumenti utilizzati con l’obiettivo di convogliare il mercato dei capitali verso attività sostenibili.
Le condizioni di accesso dell’Azienda ai mercati finanziari dipenderanno quindi sempre più dalla propria performance ESG.
Ciò rappresenta una sfida impegnativa, immediata.
Gli ESRS rappresentano i primi principi di rendicontazione improntati formalmente a favorire una rendicontazione della Materialità Finanziaria.
La prescrizione della Doppia Materialità rappresenta uno degli elementi portanti della Direttiva sulla Rendicontazione della Sostenibilità Aziendale (CSRD) della Commissione Europea.
L’analisi della Materialità Finanziaria per la gestione della sostenibilità rappresenta uno concetto solido e strettamente legato al concetto di Doppia Materialità.
La Doppia Materialità integra due prospettive di analisi ed osservazione, cui l’Azienda deve allinearsi:
Sono esempi di impatti in termini di prospettiva esterna:
Il principio tratta del concetto di “Non arrecare nessun Danno Significativo all’Ambiente”.
L’analisi del DNSH parte dall’assunto secondo cui ogni singolo Obiettivo di Sostenibilità, Azione o Investimento, deve essere perseguito senza influenzare negativamente il raggiungimento di altri Obiettivi di Sostenibilità.
L’Azienda è tenuta quindi a valutare, ed eventualmente misurare e traguardare, che l’Obiettivo non abbia un impatto prevedibile o significativo su Obiettivi ambientali della Tassonomia UE; che l’eventuale impatto o minaccia sia tracciabile al 100%.
La Guida Operativa per il rispetto del Principio di Non arrecare Danno Significativo all’Ambiente, disponibile nella Circolare nr. 22 del 14/Mag/2024 della Ragioneria Generale dello Stato, tratta degli effetti generati sui sei obiettivi ambientali, ricondotti a quattro scenari distinti:
Qualora per un singolo Obiettivo di Sostenibilità, Azione o Investimento, l’intervento fosse classificato tra i primi tre scenari risulta possibile adottare un approccio semplificato alla valutazione DNSH.
Qualora, invece, il singolo Obiettivo di Sostenibilità, Azione o Investimento, ricada in settori dell’energia, dei trasporti o della gestione dei rifiuti, e pertanto presenti un rischio maggiore di incidere su uno o più dei sei Obiettivi Ambientali del Regolamento della Tassonomia (ad es. Emissioni nell'aria, nel suolo, nelle acque sotterranee e nelle acque superficiali), risulta necessaria un’analisi più approfondita del possibile danno significativo.
Iniziare un cammino di Sostenibilità rappresenta un percorso non banale e non scontato.
Il principale rischio è sottovalutare il cambiamento in atto e pensare di poter dedicare risorse interne scarse in termini di tempo o, peggio ancora, risorse non adeguatamente preparate.
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