L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando ha provocato un boom di richieste di temporary manager da parte delle aziende italiane.
Nello specifico, quando si parla di Temporary o Fractional Management si fa riferimento, ad un particolare servizio consistente nell’“affitto di competenze specialistiche” funzionali allo sviluppo e gestione manageriale di specifici processi aziendali per un periodo circoscritto di tempo” che consente all’impresa di acquisire expertise e competenze non presenti all’interno dell’organizzazione aziendale.
Non a caso, secondo una ricerca di Randstad Professionals, con l’emergenza coronavirus, dal 1° marzo al 30 maggio dello scorso anno, si è registrato un aumento dell’80% delle richieste di questi servizi.
Il temporary management, infatti, si è trasformato in un'efficace soluzione per ridisegnare i modelli e le strategie di business delle imprese e per migliorare la governance e il controllo di specifiche aree funzionali come quelle del marketing, della finanza e delle operations ovvero per accelerare specifici processi come quelli della digital trasformation e dell’internazionalizzazione.
La ricerca evidenzia, in particolare, un aumento delle richieste di temporary manager su specifici ambiti o processi quali:
A tal proposito, si evidenzia come nel particolare momento storico che stiamo vivendo, capacità e competenze diventano sempre più centrali per le imprese, anche per quelle medio/piccole.
Una recente analisi di McKinsey sottolinea, a tal proposito, come l’importanza della costruzione di nuove capacità per una crescita sostenibile nel lungo termine sia passata dal 59% pre-COVID, all’attuale 78%.
Con l’emergenza sanitaria, l’introduzione di un manager esterno rappresenta, dunque, una soluzione vincente per migliorare il proprio business, riorganizzare i processi, sviluppare nuovi mercati o per implementare strumenti fondamentali al rilancio dell’impresa.
I servizi di Temporary Management, si pongono, in questo particolare momento storico, come soluzioni efficaci per aiutare le PMI ad acquisire nuove competenze e per sostenere lo sviluppo e l’uscita dalla crisi pandemica.
A tal proposito, la possibilità di poter contare su organizzazioni strutturate, come Cross Hub, con la presenza di un team manager di lungo corso ed Innovation Manager qualificati e riconosciuti dal MISE, con un’ampia gamma di competenze ed expertise specialistiche e strettamente complementari e in grado di coprire tutte le aree strategiche in ambito tecnologico, organizzativo e finanziario, può fare senz’altro la differenza.
Mai come oggi, chiedere supporto non è sinonimo di debolezza, ma un atto di coraggio, motivazione ed intelligenza, perché un punto di osservazione imparziale diverso dal proprio, consente di ampliare gli orizzonti, esplorare nuove opportunità e ricevere grandi benefici.
D’altronde, come sosteneva Omero, “Lieve e di successo è l’oprar se in molti è condiviso”.
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