Mi chiedo come posso, nella condizione di non-continuità quotidiana di presenza nelle aziende nelle quali ho assunto la menzionata funzione, contribuire fattivamente dal punto di vista operativo e, soprattutto psicologico, a supportare l’imprenditore e le risorse umane impiegate nelle nuove scelte strategiche e operative che le mutate condizioni ambientali di carattere straordinario impongono.
Certamente la prima cosa che sto sperimentando è farmi portavoce e testimone di una corretta attuazione delle nuove prescrizioni (normative e di buon senso) comportamentali richieste dall’emergenza attuale: igiene, distanze, smart working ecc.
In secondo luogo, l’attenzione fondamentale è rivolta al monitoraggio preventivo del comportamento degli stakeholder tutti in relazione allo specifico settore d’affari dell’azienda da me assistita.
Mi spiego meglio.
La catena degli approvvigionamenti è sempre stata ritenuta dal sottoscritto ancora più importante di quella che conduce alla vendita finale; pertanto, la mappatura dei fornitori strategici in termini di localizzazione geografica e loro capacità produttiva e di consegna delle materie e servizi fondamentali è stata la prima analisi svolta.
Successivamente, mutatis mutandi, esame della clientela e della capacità di servirli adeguatamente organizzando attentamente turni di lavoro con riduzione delle presenze fisiche e adeguata comunicazione sulle misure adottate dall’azienda da me assistita per garantire la continuità delle forniture nel rispetto dei nuovi vincoli normativi.
Infine, attesa dei provvedimenti di sostegno che il Governo intende attuare per sostenere le aziende.
Ci sono scelte anche molto difficili da dover prendere: la non conferma dei contratti di lavoro in scadenza, ricorso a forme di mobilità e/o cassa integrazione, godimento di ferie forzate da parte di alcuni dipendenti.
La cosa, però, più complicata è l’avvilimento e scoramento che subentra nell’animo dell’imprenditore di fronte a una situazione inaspettata e diversa dalle crisi di mercato tipiche alle quali in teoria sarebbe già abituato e lo stesso sentimento che, naturalmente, vivono le maestranze come personale maturazione e come inevitabile trasferimento emotivo dal proprio datore di lavoro.
Abbiamo un compito molto difficile: gestire l’aspetto emotivo proprio e degli altri che siamo incaricati di supportare simulando continuamente nuovi scenari economici e finanziari dell’azienda cliente.
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